Dispersioni dell’edificio e strategie per il miglioramento dell’involucro edilizio

Che cos’è l’involucro edilizio? E in che modo potresti migliorarlo per ottenere comfort, risparmio energetico e una coibentazione efficace?

Ce ne parla l’Ing. Mirko Giuntini, consulente Energetico Klimahaus-CasaClima che, dopo averci parlato di casa a basso consumo, torna a portare la sua esperienza e professionalità con un nuovo articolo.

Mirko Giuntini ci spiegherà come ottenere una casa che consuma poco migliorando le prestazioni dell’involucro edilizio.

Partirà dal significato di involucro edilizio, illustrando poi gli interventi di coibentazione e miglioramento delle prestazioni energetiche; una serie di consigli preziosi dedicati ai lettori del blog diemmeinfissi.com.


Miglioramento involucro edilizio | Che cos’è l’involucro edilizio?

Oggi voglio affrontare un tema piuttosto o delicato, che riguarda ogni edificio e quindi anche la casa o l’appartamento in cui vivi. Parleremo delle dispersioni termiche, ovvero la quantità di energia, sotto forma di calore, che nella stagione fredda viene dispersa dai componenti dell’edificio verso l’atmosfera.
Come sai, ogni edificio è costituito da componenti che lo separano dall’esterno e da altri locali non riscaldati (garages, soffitte, porticati, vani scala, ecc.). Tali componenti sono le pareti, gli infissi, i solai verso terra o verso ambienti non riscaldati, la copertura, ecc. e definiscono, nel loro complesso, il cosiddetto “involucro edilizio”. All’interno dell’involucro edilizio si svolge la nostra vita, quindi esso deve garantirci adeguate condizioni di comfort in tutte le stagioni.

Prendiamo in esame la figura qui sotto:

Soffermiamoci sul caso invernale, e supponiamo di avere una certa temperatura di comfort interno (20 gradi centigradi) con una temperatura esterna decisamente più bassa (poniamo 0 gradi). In queste condizioni, l’energia termica tenderà a uscire dall’involucro in due modi:

  • Per trasmissione, cioè attraverso i componenti dell’involucro (pareti, solai, tetto, infissi, ponti termici)
  • Per ventilazione, cioè attraverso gli “spifferi” che fanno fuoriuscire aria calda verso l’esterno da finestre, cassonetti, fori per impianti, canne fumarie, ecc.

Queste perdite di energia sono in parte compensate da alcuni guadagni, ovvero:

  • Apporti solari, cioè energia termica proveniente dal Sole soprattutto attraverso le parti vetrate dell’involucro
  • Apporti interni, dovuti alla presenza di persone e di apparecchi che producono calore come effetto secondario del loro funzionamento come lampade, televisori, elettrodomestici, pc, ecc.

Miglioramento involucro edilizio | Il modello del secchio

Concentriamoci ora sulle perdite.
Possiamo paragonare il nostro involucro edilizio ad un secchio contenente acqua, in cui il livello dell’acqua rappresenta la temperatura interna (20 gradi) che non deve calare troppo, altrimenti vengono meno le condizioni di comfort termico e sentiamo freddo. I buchi nel secchio rappresentano le perdite di energia per trasmissione e ventilazione: più grandi e più numerosi sono i buchi, più è grande la quantità di acqua che il secchio disperde (cioè il calore interno) e maggiore è il calo del livello del liquido nel recipiente (la temperatura).

risparmio energetico involucro edilizio, il modello del secchio

Per mantenere costante il livello di acqua nel secchio posso agire in due modi:

1) aprire il rubinetto, in modo che le perdite dai buchi siano compensate dall’acqua che esce dal rubinetto

2) tappare i buchi, o ridurli così tanto da minimizzare l’apertura del rubinetto per compensare le perdite.

VOI COSA FARESTE?

E’ evidente che la scelta di aprire il rubinetto è la più facile, ma questo comporta un maggior dispendio energetico e quindi maggiori spese in bolletta che finiscono per scaldare l’atmosfera senza aumentare le condizioni di comfort.  Ecco qui un’immagine termografica* di un edificio in cui le zone in giallo rappresentano i “buchi” dai quali fuoriesce il calore:


Miglioramento involucro edilizio | Coibentazione e interventi consigliati

La soluzione più intelligente è ovviamente la seconda, ovvero quella di “tappare i buchi” attraverso opere di isolamento termico dell’involucro edilizio finalizzate a eliminare (o minimizzare) le perdite per trasmissione e ventilazione. Molto velocemente, tali opere consistono in:

  • Isolamento delle pareti esterne e verso vani non riscaldati (il cd. Cappotto termico)
  • Eliminazione dei ponti termici (torneremo prossimamente su questo argomento)
  • Eliminazione delle perdite per ventilazione attraverso la sigillatura di porte, finestre, cassonetti, impianti, fori per passaggio di tubi o canalizzazioni.

IMPORTANTE: queste opere, PRIMA di essere eseguite, devono essere ACCURATAMENTE PROGETTATE da un tecnico esperto, che provvederà preliminarmente a svolgere una diagnosi energetica del vostro immobile e poi a redigere un progetto per il risanamento energetico specificando nel dettaglio i lavori da eseguire, il quadro economico dei costi e un piano di ammortamento per dimostrare la convenienza economica dei lavori in progetto: molto spesso tali lavori si ripagano da soli dopo un certo periodo di tempo, attraverso il risparmio energetico che si consegue (e quindi meno costi in bolletta) e le eventuali agevolazioni fiscali previste dalle Leggi in materia di risparmio energetico.

Ing. Mirko Giuntini

Consulente e Docente CasaClima

 

 

 


Se vuoi ottenere una casa a basso consumo, richiedi un analisi preliminare a questo indirizzo mail:info@diemmeinfissi.com. Penseremo noi a metterti in contatto con il Tecnico Casa Clima.


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